Mi dedico alla fotografia da un anno circa, ma solo da poco ho cominciato a raccogliere immagini che mi interrogano nel profondo. Una di queste è Images de Deauville di Paul Outerbridge. Quando l’ho scoperta non mi sono limitata a guardarla; era come se la foto mi incitasse a una riflessione attiva, manuale. Studiando gli elementi che la compongono ho reimparato a costruire barchette di carta e solidi geometrici, ho ritrovato cubetti di legno con sopra le lettere dell’alfabeto, ho riaperto le scatole dove i mobili delle bambole dormivano da decenni. Ne è nato un racconto sulla sensazione che mi dà la fotografia: dover ricominciare a imparare tutto, in particolare lo spazio. È come tornare a scuola: non è una cosa pesante, ma, appunto, leggera e agevole. Scrivere con la luce, riscoprire lo spazio, è una sorpresa continua che mi ringiovanisce. È questa la sensazione che ho cercato di catturare in queste foto.