Playground

Silvia Noferi

Playground, è il primo lavoro in cui ho scelto me stessa come soggetto principale. Avevo in mente di fare, sì, un esercizio sull’autoritratto, ma anche di riuscire a fotografare qualcosa di molto più̀ impalpabile. La mia immaginazione, il mio passato, ma anche la situazione psicologica di quel momento. La cosa che più̀ mi interessava era una rappresentazione delle mie fantasie. Parlare della mia divisione tra il sentirmi sempre più̀ donna e il mio restare sempre e comunque bambina. Il rimpianto per i tempi andati, l’infanzia perduta, come oasi di una purezza che non c’è più̀, sono gli elementi di una voglia di regressione che certe volte mi assale.
PLAYGROUND è un lavoro realizzato usando il foro stenopeico. Fin dall’inizio è stato spontaneo per me interagire con l’immagine, aiutata dalle lunghe esposizioni. La mia ricerca si è sviluppata in una sorta di evocazione di un’altra me.
Le immagini sono tutte autoritratti nei quali il mio corpo si sdoppia, il tempo è sospeso, rigioco i giochi dell’infanzia.

Bio 
Nata a Firenze nel 1977. Mi sono diplomata alla scuola di fotografia Fondazione Studio Marangoni di Firenze nel 2006. Negli anni della scuola ho iniziato la mia ricerca artistica, concentrandomi inizialmente sull’autoritratto. Per i miei lavori – prediligo scenari caratterizzati da atmosfere rarefatte che rimandano a una dimensione parallela, indagando sui temi dell’identità̀, del sogno e della memoria. Ho esposto in varie mostre sia in Italia che all’estero e vinto premi come il Premo Celeste 2009, la mostra premio di ARTELAGUNA, Il premio ITS talent support.

 

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