La mia resistenza

Diego Cicionesi

“Entro ogni giorno in un luogo che mi paralizza, consapevole di trovarmi in un contenitore ermetico senza uscite, che ruba ore al mio tempo, con regole che non mi appartengono. In cui cerco quasi disperatamente di trovare varchi come feritoie da cui far entrare un po’ di autenticità e familiarità.
Una ricerca di ordine per il controllo, per non lasciarmi travolgere, per non perdermi e smarrirmi.
Imperativo di resistenza quotidiana. Tentativo fallito. Almeno per oggi.” Questo è il testo di un biglietto che ritrovai in un archivio. Non ne ho cercati né trovati altri, ma sono sicuro che, da qualche parte, esistono scritti e raccolti come in un diario di resistenza partigiana. Anonimo rimarrà chi l’ha scritto, persona comune che per oltre quaranta anni ha lavorato come impiegato.  Un tempo enorme passato a districarsi e resistere, perché niente e nessuno potessero togliergli la dignità dei suoi pensieri.
Questo lavoro è dedicato a lui.

Bio
Innamorato da sempre della fotografia, ho ripreso dopo una lunga inattività con un nuovo e totale approccio al mondo digitale. Studio i paesaggi urbani con predilezione per la foto di strada e la vita in periferia, in una scelta compositiva geometrica e minimalista. Sono attratto dalla relazione tra fotografia e psicologia. Descrivo l’interazione tra soggettività, interiorità e spazi. Vivo con curiosità e un po’ di caos tutte le cose della mia vita, integrando il medium visivo con letture e musica di ogni genere. L’essenza del mio vivere si rende concreto nei viaggi, di qualsiasi durata e distanza.

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