Skinned

Alessandro Comandini

Sensibile è la pelle, che arrossisce lambita da uno sguardo.
La pelle che si nasconde dietro il fard.
La pelle che brucia, che suda.
Sensibile è la mia pelle, sotto la quale mi nascondo.
La mia pelle che cambia.
Sensibile è la mia identità, che non ha pace.
Io sono tutto quello che vedi.
Oppure no.
Questo lavoro approfondisce il tema dell’identità e della percezione del sè nello sguardo degli altri. Viviamo in una società in cui l’impatto visivo è dominante, ma nella quale lo sguardo si risolve in una frazione di secondo. Una società superficiale, ove la superficie degli schermi su cui basiamo la nostra conoscenza del reale è priva di asperità, profondità e calore, al contrario della nostra superficie, la pelle. Ecco allora la volontà di accentuare, attraverso la fotografia che è per sua natura bi-dimensionale, questa irregolarità, questa fisicità, esaltandola ed evidenziandola, duplicandola, immaginando come ci guardano gli altri. Immaginando come ci guardiamo noi.

 

Bio
Ha iniziato a fotografare con una Kodak Retinette all’età di undici anni e non ha più smesso. Il tema sociale e documentale è una costante nei suoi progetti, anche quando declinati in forma di autoritratto. Con la sua fotografia è impegnato da tempo ad approfondire il tema dell’identità e dell’immagine di sé. I suoi autoritratti, declinati in chiave ironica e surreale, portano la satira e il racconto nell’ambito, spesso autoreferenziale, dell’autoritratto fotografico.

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