Siccità

Alessandro Comandini

“Siccità” affronta due tematiche profondamente interconnesse ed attuali: il distacco tra le classi sociali e la siccità, quale conseguenza dei cambiamenti climatici. In uno scenario che si presta alla provocazione ed alla riflessione, l’autore utilizza l’autoritratto per porre domande sul potere, sul privilegio e sulla capacità (o l’arroganza) di chiedere e pretendere, in un contesto di risorse limitate. Attraverso una ironica autorappresentazione, “Siccità” ci invita a riflettere su chi ha il privilegio di avanzare richieste e su chi è costretto a rispondere. Questa breve foto storia vuole essere la rappresentazione, grottesca e surreale, delle tensioni che si amplificano in un mondo inaridito, dove la siccità non è solo una questione climatica, ma anche sociale, economica e morale.

Bio
La fotografia, nei suoi lavori, si declina come uno strumento narrativo e di introspezione e riflessione sociale, nella consapevolezza di quanto sia oggi importante la nostra (auto)rappresentazione. Il racconto, la narrazione per immagini, sono una costante nei suoi progetti, nei quali spesso compare come protagonista di storie surreali. L’identità, il tempo, la trasformazione della società e della percezione di sé sono al centro della sua ricerca fotografica. La sua formazione professionale (è un medico ricercatore), abbinata alla passione per la fotografia, lo ha portato ad approfondire queste tematiche in chiave scientifica, utilizzando le ricerche nell’ambito della neuro estetica per approfondire i processi alla base della creazione e fruizione delle immagini.

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