Zephirum/sifr

Novella Oliana

Zephirum/Sifr è nato dall’idea di rigenerazione e “cerchio”. Alcuni autori sufi, specialmente Ibn ‘Arabi, mi hanno affascinata per la loro visione ritmica e circolare di nascita, vita e morte. Nascita e morte sono fuse in un unico momento in cui un ideale cerchio di costante rigenerazione ha inizio e fine nello stesso istante. Il mio lavoro è una sequenza di autoritratti che rappresentano la mia caduta in mare: l’acqua come elemento associato sia alla nascita, che all’annegamento/scomparsa. Il luogo in cui metto in scena la mia simbolica caduta è un’antica tonnara abbandonata nella riserva naturale di Vendicari, Sicilia. Sottolineo così le mie origini legate sud/Mediterraneo, un mare che, mai come nella nostra epoca contemporanea, è unione e frontiera, vita e morte. Un tentativo di esorcizzare una morte con un inno alla vita. “E ogni cosa e ogni essere è dunque un cerchio: ritorna là dov’è il suo principio” Ibn ‘Arabi (1165-1240).

 

 

Bio
Novella Oliana (Trani, 1978) vive e lavora tra Roma e Marsiglia. Esperta in processi culturali con focus sull’area del Mediterraneo e del Medio Oriente, è ricercatrice presso il dipartimento di arti visive dell’Università Aix-Marseille. Nei suoi lavori si riscontra un interesse per i protocolli della fotografia contemporanea legati alla rappresentazione dello spazio del mediterraneo e del mare in particolare. Ha approfondito il proprio percorso personale d’indagine sulla fotografia partecipando a seminari di maestri e critici tra i quali Corinne Noordenbons, Joachim Schmidt, Mario Cresci, Franco Fontana, Augusto Pieroni. Nel 2014 è stata selezionata tra gli artisti emergenti per il programma “LookBetween” nell’ambito del festival “Look3” di Charlottesville, Virginia, USA. Alcune sue opere sono state esposte in Italia e all’estero. Il suo ultimo lavoro “Stanze, spazi, universi” curato da Manuela De Leonardis è stato recentemente oggetto di una sua personale presso Galleria Gallerati di Roma e selezionato per il Festival di Castelnuovo (Roma). Tra le sue ultime pubblicazioni si ricorda: “Chambres, univers: fragments d’un espace inventé”, a cura di Jean Arnaud, PUM Université de Toulouse.

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