I sogni della donna gatto - un arabesco
Duccio Ricciardelli
Una sera tardi, stanco del troppo camminare per il centro buio e noioso, mi ricordai che un’amica mi aveva scritto che aveva comprato da poco una maschera in latex. Al mio arrivo nel suo piccolo e grazioso appartamento nel vicolo antico, mi accolse il suo gatto nero che mi fece subito ricordare il racconto di Poe. Vidi con sorpresa che al gatto piaceva stare dentro al lavandino della cucina come se fosse una sua vasca personale per starsene appartato a sognare animali e bestiari misteriosi. Quella notte parlammo principalmente di Julio Cortazar e di surrealismo. Il gatto nero ci osservava silenzioso come una sfinge, in attesa di rivelarci il suo enigma più nascosto. Da quel momento smisi di camminare ed entrai in uno stato profondo di meditazione e di arabesco mentale.
Bio
Duccio Ricciardelli nasce a Firenze nel 1976, dopo una laurea in Storia e Critica del Cinema si dedica alla fotografia di reportage e di scena, approfondisce in seguito i suoi studi sul cinema documentario presso il Festival dei Popoli di Firenze, cominciando a lavorare come operatore, assistente operatore e regista. Lavora per due anni a Roma come assistente di produzione presso la Fandango di Domenico Procacci. Ha diretto e fotografato due medio metraggi sperimentali realizzati entrambi sulle montagne del Trentino, “Ciadina” (2008) e “Schegge” (2009). Vince il premio Playmaker 2009 (FST Mediateca Toscana Film Commission -Play Arezzo) e con questo contributo realizza il suo terzo lavoro dal titolo “Viaggio a Planasia” (2010) documentario sulla situazione carceraria sull’isola di Pianosa. Nel 2011 produce e dirige il cortometraggio documentario “Chiodo e il fiume”. Con il video “Vanitas” (2011) si aggiudica il contest di Video arte della Notte Bianca a Firenze 2011. Nel 2013 vince il Fondo Cinema della Regione Toscana con il documentario “Maldarno” (2012) del quale cura sceneggiatura e regia. Il suo ultimo documentario “Porto Sonoro” (2015) è stato prodotto dalla Genova Liguria Film Commission con una giuria presieduta dal Maestro Giuliano Montaldo. Giornalista pubblicista, nell’ultimo periodo la sua ricerca cinematografica si rivolge anche alla scrittura di soggetti e alla creazione di format e sceneggiature.